Equilibre

Mosaic form:

Authors: Sybille Louquet - Parigi

Year of publication: 2019

Map:

Information about the work:

Lo splendore della montagna, la delicatezza dell’acqua. A tutti quelli che, ogni estate, chiedono ai loro bambini di scegliere uno dei due “preferisci andare al mare o in montagna ?”, consiglierei semplicemente di fare un viaggio sul bordo del lago di Como.

Il solo nome evoca nella nostra mente dei paesaggi stupendi, una natura lussureggiante, e soprattutto, l’immensità dell’acqua. In una parola: maestoso.

La montagna e l’acqua, quindi. Quella che tocca il cielo, l’altra che conosce le profondità. Il zénith e l’orizzonte. L’immutabilità e la vitalità. Lo Yin e lo Yang, due forze opposte, e completamente equilibrate.

II mio progetto nasce da questa contrapposizione: ho quindi voluto in tutto giocare sui contrari. Sono partita dalla forma generale del famoso simbolo cinese tàijí tú per esprimere la complementarità di due energie, quella della montagna e quella dell’acqua; da cui viene la composizione dell’opera, rotonda. Poi, ho scelto i colori con lo stesso spirito, giocando con i complementari : caldi e chiari da una parte, freddi e scuri dall’altra.

Il bozzetto si compone quindi di uno sfondo bianco, rettangolare, che viene macchiato di colori; al contrario, la figura principale è quella d’un cerchio, una semplificazione dello simbolo tàijí tú, molto colorato, escludendo una parte bianca che l’attraversa, a forma di “Y” rovesciata, che ricorda il lago.

La figura dei due pesci è stata scelta per ricordare il tema acquatico; invece, per esprimere l’altitudine, ho deciso di rappresentare il cielo, in due dei suoi più belli momenti: il tramonto e l’alba. Tutto quello concorda anche con lo spirito dello Yin Yang, che nella sua etimologia esprime l’idea di due cieli, uno nuvoloso e l’altro risplendente; per di più, i pesci sono delle carpe, per stare dentro uno stile leggermente asiatico e non perdere in significato. Ovviamente, questi due animali hanno colori complementari, e se uno ha una lavorazione più energica, l’altro invece è più sfumato.

Per riassumere, sono partita dalla bellezza del posto vicino di Blevio e mi sono ispirata dei paesaggi del lago di Como per creare la mia opera. Ho voluto esprimere l’opposizione esistente tra la presenza della montagna e quella dell’acqua, e di conseguenza mi sono ispirata del tàijí tú, il simbolo dello Yin Yang, che nella filosofia cinese rappresenta due concetti perfettamente complementari. Da quel punto, ho provato a creare una serie di contrasti, che siano di forma, di saturazione, di tinte, di luminosità e anche di lavorazione.

Lo splendore della montagna, la delicatezza dell’acqua...

Technique used:

Mosaico a tecnica diretta con tessere pasta vitrea.

 

LAVORAZIONE E MATERIALI

 

Il mio progetto, come detto precedente, funziona per sistemi d’opposizione; si deve ritrovare lo stesso pensiero nella mia lavorazione musiva.

 

Per non appesantire un’opera che è molto ricca e colorata, voglio lavorare tutto lo sfondo e la “Y” in Keraflex ultra white. Il “cemento”, che verrà direttamente colato sul pannello, non sarà troppo alto per non aumentare eccessivamente il peso; peraltro, ho scelto quel legante per le sue massime resistenze chimiche, meccaniche e fisiche -essendo sicura che non si danneggerà con il tempo, freddo o vento- ma soprattutto per il suo aspetto estetico. Infatti, al contrario del cemento normale che ha una finitura molto greggia, il Keraflex ultra white è una polvere a base cementizia che ha una lavorabilità e un rendimento finale molto simile a quello della calce, per un risultato molto elegante. Se per caso non potevo usare il kerabond, ho pensato a un altro materiale, che sarebbe il marmorino. Ha le stesse resistenze, e il risultato finale è abbastanza simile a quello della calce o del gesso. Ovviamente questi due leganti sono stati esclusi per le loro basse resistenze all’esterno : rischiano di creare delle fessure, o sgretolarsi con il tempo, il freddo e l’umidità del posto -dobbiamo ricordare che siamo vicini al lago.

 

Il risultato verrà molto depurato, minimalista ed elegante, lasciando la composizione respirare. Mi interessa anche il fatto che la partie di Keraflex abbia un risultato visuale e tattile molto diverso dalla lavorazione musiva che sarà impostata nelle parti colorate, di questa maniera sarà possibile creare un’opposizione tra le due parti.

 

Poi, come l’ho detto, lo spazio colorato sarà fatto di tessere. Vorrei lasciare, nel cemento, lo spazio giusto per creare un intarsio di mosaico all’interno. Lo faro mettendo una barriera di pongo della forma del mosaico; poi il Keraflex verrà colato sul supporto, e una volta asciutto, dopo più o meno due giorni, si potrà togliere il pongo ed iniziare il mosaico. La mia idea sarebbe quella di avere l’altezza massima delle tessere allo stesso livello del cemento, e le altre più basso, così, la parte musiva sarà protetta dal contorno di cemento e diventerà più resistente. Avendo sempre l’esigenza di lavorare fuori, e al visto dei miei colori, non posso usare tutti materiali -i marmi sono esclusi. Pensavo di usare smalti, soprattutto quelli della ditta Morassutti che si trova a Spilimbergo, perché hanno un’infinità di sfumature dentro un unico pezzo, e mi saranno molto utili per rendere l’effetto dell’acquerello del bozzetto.

Il mosaico sarà fatto con degli andamenti contemporanei, e una tecnica abbastanza libera che permette delle tessere sia grandi che piccole, per seguire il più fedelmente possibile il bozzetto; la superficie sarà piana ma non piatta, cioè le tessere devono essere tutte dalla stessa altezza ma con inclinazioni leggermente diverse. Questo viene del fatto che voglio lavorare a diretto, per un’esigenza di tempo e per facilitare la posa. Quella lavorazione sarebbe ideale per realizzare il mio progetto; tuttavia, essendo anche consigliata dei miei maestri alla scuola di mosaico di Spilimbergo, potrei cambiare la mia idea di lavorazione nel caso dove non rende bene.

Tutto il materiale verrà tagliato con la martellina e incollato con una colla di Kerabond e Isolastic, che ha dimostrato la sua resistenza nel tempo e anche nei spazi all’aperto.

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